Le malattie dell'asbesto

L'inalazione e la deposizione nei polmoni di fibre di amianto possono causare alcune gravi malattie: fibrosi e carcinoma bronchiale a carico del polmone, versamenti o formazioni fibro-calcifiche e tumore maligno (mesotelioma) a carico della pleura. Il rischio di contrarre le malattie è connesso alla presenza nell'aria di fibre con particolari caratteristiche dimensionali e geometriche. Sono le fibre respirabili, con diametro inferiore o uguale a 3 micron, lunghezza maggiore o uguale a 5 micron e con un rapporto lunghezza su diametro maggiore o pari a 3/1. Studi sperimentali su animali e osservazioni di campioni bioptici mostrano che la deposizione nelle vie respiratorie delle fibre di asbesto è tanto più profonda quanto minore è il loro diametro. La capacità di penetrazione delle particelle è, infatti, funzione di questo parametro e dipende dalla struttura aerodinamica della fibra, a sua volta legata alla struttura cristallina del minerale. Le dimensioni geometriche medie e la morfologia cristallina rendono la crocidolite il tipo di amianto più nocivo per la salute.

Asbestosi

L'Asbestosi è una pneumoconiosi sclerogena generata da inalazione prolungata di fibre di amianto, tipica di popolazioni professionalmente esposte. E' una malattia degenerativa ed irreversibile consistente in un'alterazione del tessuto polmonare con comparsa di lesioni e formazione di tessuto fibroso. L'inizio della sintomatologia nel soggetto portatore della patologia è in genere tardivo rispetto alla comparsa ed alla diffusione delle lesioni polmonari, rilevabili per via radiografica. Il primo e spesso unico sintomo è la dispnea (deficit funzionale respiratorio) dovuta alla diminuzione di elasticità del polmone per effetto della diffusa fibrosi. A questa può associarsi in fase iniziale, o seguire come complicazione della pneumoconiosi, una bronchite. L'asbestosi evolve con alcune complicazioni consistenti in manifestazioni pleuriche benigne (fenomeni essudativi o formazione di placche fibrose o calcifiche) o maligne (mesotelioma) e carcinomi bronchiali. La diagnosi si fonda sull'indagine radiografica e sull'esame della funzionalità respiratoria. Su quest'ultima si basa in particolare la valutazione dell'entità del danno. In assenza di un quadro radiologico già evidente, sono molto importanti la conoscenza del rischio e la ricerca di corpuscoli dell'asbesto nell'escreato. La presenza dei corpuscoli provenienti dal parenchima polmonare caratterizza l'avvenuta inalazione di certe quantità di amianto ed un reperto ricco può far sospettare un inizio di fibrosi. Nella genesi dell'asbestosi, si è notato che esiste una stretta relazione tra quantità di fibre accumulate nei polmoni e reazione fibrotica (estensione e gravità) . All'aumentare del tempo di esposizione all'amianto si registra una crescita dei casi di asbestosi nei soggetti esposti. C'è quindi un chiaro rapporto di tipo dose-effetto alla base della formazione della malattia, così come per il carcinoma polmonare. La reazione fibrogena sembra dipendere dall'azione meccanico-irritativa delle fibre che essendo troppo lunghe non sono fagocitate dai macrofagi. Nella patogenesi , la struttura fisica delle fibre sembra giocare un ruolo più determinante rispetto alla loro composizione chimico-mineralogica o ad altri fattori come la presenza di sostanze o materiali contaminanti le fibre (ad esempio, idrocarburi policiclici naturali).

Mesotelioma

Il Mesotelioma è un tumore maligno che può localizzarsi a livello pleurico o peritoneale, per il quale esiste un chiaro rapporto con l'inalazione di fibre d'asbesto. Il mesotelioma è stato considerato un tumore molto raro sino all'inizio degli anni sessanta, data in cui si è cominciata a rilevare una casistica consistente ed in crescita dapprima in lavoratori del settore estrattivo (in particolare nelle miniere di crocidolite della regione del Capo in Sud Africa), poi in quelli delle coibentazioni, dell'industria tessile dell'amianto (Gran Bretagna, USA), della cantieristica navale, etc.. Studi epidemiologici individuano nella crocidolite la varietà mineralogica maggiormente responsabile della patologia, riconoscendone una notevole carcinogenicità. Le osservazioni condotte evidenziano un'associazione della malattia con livelli di esposizione bassi, per periodi di tempo anche brevi. Il mesotelioma può diagnosticarsi in associazione ad un'asbestosi o svilupparsi in forma indipendente, e la sua comparsa si verifica mediamente anche dopo 20-40 anni dall'inizio dell'esposizione, o dopo intervalli meno lunghi nel caso della crocidolite. La quantità di fibre necessaria per generare un mesotelioma è molto più piccola rispetto a quella che abbisogna per una fibrosi asbestosica. Si pensa addirittura che siano sufficienti poche fibre di asbesto che giungano e persistano nella pleura per provocarne un tumore. In particolare, sul meccanismo di formazione di tale forma tumorale a carico del peritoneo si ipotizza che abbia un ruolo determinante l'ingestione di fibre d'amianto. Casi di mesotelioma sono stati riscontrati anche in soggetti non professionalmente esposti, abitanti in luoghi prossimi a zone di estrazione o vicini ad insediamenti industriali con aria inquinata da asbesto o ancora esposti nell'ambito di particolari situazioni domestiche o di inquinamento urbano. Tra gli organi bersaglio del mesotelioma c'è anche il pericardio, rispetto al quale però si rileva attualmente una casistica alquanto limitata.

Carcinoma polmonare

Il Carcinoma polmonare è una affezione che si rileva spesso in associazione con l'asbestosi. Così come avviene per l'asbestosi, le ricerche sul campo evidenziano una stretta dipendenza tra quantità di minerali penetrati e accumulati nei polmoni e frequenza della manifestazione neoplastica, nonché tra comparsa e gravità della malattia ed intensità dell'esposizione (entità della concentrazione di fibre nell'aria respirata e tempo di permanenza nell'ambiente inquinato). Gli studi sperimentali mostrano come oltre alla quantità ed al tipo di fibra, altri fattori influiscano nell'azione carcinogena dell'asbesto, tra cui la presenza di coagenti sinergici come ad esempio il fumo della sigaretta.

Vedi anche: I minerali dell’asbesto, Gli aspetti assicurativi, L’asbesto e il Testo Unico per l’assicurazione infortuni, L’evoluzione legislativa